Torna, come annunciato, anche per il 2025, nella domenica successiva al
17 gennaio, l’oramai tradizionale manifestazione della ‘Benedizione di
Sant’Antonio’ che si terrà nel centro di Tolentino, domenica 19 gennaio e
organizzata dall’Associazione Ippica Dilettantistica ‘I Cavalleggeri’ di
Tolentino, in collaborazione con la Pro Loco TCT con il patrocinio del Comune
di Tolentino che, oltre a sostenere l’iniziativa con un finanziamento, cura la
logistica dell’evento, mettendo a diposizione personale, il montaggio di un
palco con amplificazione e gli agenti di Polizia Locale per la viabilità.
Attesi come ospiti speciali, compatibilmente con gli impegni di servizio, una
pattuglia della Polizia di Stato a cavallo e il 2° Reggimento Cavalleggeri.
Il programma prevede, dopo il ritrovo alle ore 9, un corteo di cavalli e animali con partenza intorno alle ore 10.15 dal piazzale della Piscina Comunale e che transiterà per Via Nazionale, C.so Garibaldi, P.za della Libertà, dove gli animali, alle ore 10.45, faranno sosta e alle ore 11.00 saranno benedetti dal Priore della Comunità Agostiniana della Basilica di San Nicola Padre Massimo Giustozzo, per poi proseguire per Via Filelfo, via Gramsci, P.za Don Bosco, Via Massi, Via Parisani, Via Tambroni, via Matteotti, via Murat, viale della Repubblica, via Nazionale e ritorno alla piscina comunale.
Animazione dalle ore 9.45, in piazza della Libertà, dove ci saranno a disposizione per i più piccoli, i pony del Centro Ippico Quinta do Rio di Valentina Vitali. Attesi a Tolentino, come tutti gli anni, tantissimi cavalli di diverse razze e con diversi tipi di monta. Anche per questo 2025 è prevista la presenza di gruppi a cavallo che indosseranno abiti tipici e divise d’epoca e di diverse carrozze e calessi.
La festa di Sant'Antonio abate, celebrata ogni anno il 17 gennaio, era in passato una delle ricorrenze più sentite nelle comunità contadine. Anche oggi è piuttosto diffusa, soprattutto nelle zone rurali e nei paesi della provincia dove le tradizioni sono molto più radicate che nelle grandi città. Nella cultura popolare, Sant'Antonio abate veniva raffigurato con accanto un porcellino; i contadini, per distinguerlo dall'altro Antonio, quello comunemente detto da Padova (e che invece è di Lisbona), lo chiamavano infatti Sant'Antonio del porcello; spesso era rappresentato con lingue di fuoco ai piedi e aveva in mano un bastone alla cui estremità era appeso un campanellino; sul suo abito spiccava il tau, croce greca a forma di ‘T’, simbolo della vita e della vittoria contro le epidemie - cosa a cui sembra alludere anche il campanello, che era utilizzato appunto per segnalare l'arrivo dei malati contagiosi. I riti che si compiono ogni anno in occasione della festa di Sant'Antonio sono antichissimi e legati strettamente alla vita contadina e fanno di Antonio abate un vero e proprio ‘santo del popolo’.
Egli è considerato il protettore per eccellenza contro le epidemie di
certe malattie, sia dell'uomo, sia degli animali. E' infatti invocato come
protettore del bestiame (che durante la festa viene benedetto), dei porcai, dei
macellai e dei salumieri e la sua effigie era in passato collocata sulla porta
delle stalle. In questi anni alla manifestazione di Tolentino hanno partecipato
alla benedizione mucche, pecore, conigli, piccioni,
cani, gatti, uccellini, pappagalli, merli, piccoli criceti, animali esotici
come l’iguana e persino pesci rossi nelle loro bocce di vetro, tutti ornati con
fiocchi rossi e cappottini all’ultima moda. Ma i veri protagonisti sono sempre
gli oltre cento cavalli provenienti da tutta la regione e
che arrivano in città su invito dei Cavalleggeri di Tolentino. Sfilano stupendi
e superbi esemplari arabi, inglesi, italiani, andalusi, appaloosa, cavalli
altissimi e pony, tutti fieri delle loro bardature ‘a festa’ o del calesse
trainato.
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