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A Tolentino Villa Gabrielli rinasce e diventa Interno Marche: da storico opificio a hotel

 


Nella villa tardo liberty che per sessant’anni è stata la sede della Nazareno Gabrielli e di Poltrona Frau sta per aprire Interno Marche, il ‘design experience hotel’ pensato e voluto dal Cavalier Franco Moschini, legato a doppio filo con l’edificio di viale Cesare Battisti. Rinasce così l’edificio che dai primi del ‘900 ha reso Tolentino un punto di riferimento per la pelletteria dopo quattro anni di cantiere e un intervento di recupero e trasformazione degli spazi che ne ha restaurato gli affreschi, modulato i grandi spazi di opificio novecentesco, integrato le antiche vasche di concia e li ha messi in dialogo con i lavori dei più grandi designer italiani e internazionali.

Le 30 camere dell’hotel sono difatti dedicate alla storia del design internazionale e ai suoi protagonisti con 25 camere e 5 suite long stay. Le camere sono tutte diverse una dall'altra ed ispirate, ciascuna, allo stile del progettista a cui sono intitolate oltre che a 5 movimenti stilistici che hanno attraversato l’ultimo secolo: Arts & Crafts, Secessione Viennese, il Movimento Moderno, il Pop e il Radical Michele De Lucchi, Marc Newson, Gae Aulenti, Vico Magistretti, Giò Ponti e Achille Castiglioni sono solo alcuni dei designer rappresentati attraverso ambientazioni, linee e pezzi iconici.

Ad essere raccontati sono i principali interpreti del design che hanno collaborato e contribuito al successo delle aziende presiedute da Franco Moschini nel corso della sua lunga vita imprenditoriale. Stanza dopo stanza, oggetto dopo oggetto – sono oltre 400 i pezzi iconici che trovano spazio in ‘Interno Marche’ – l’hotel trasmette le atmosfere di autori dagli anni '40 del secolo scorso fino ai giorni nostri.

‘Interno Marche’ si sviluppa su due piani più la torretta di Villa Gabrielli a cui si aggiungono un giardino da oltre 1.500 mq e una dependance di nuova costruzione in cui si trovano le 5 suite per i soggiorni più lunghi (alcune di esse dotate anche di cucina). lobby, sala colazione e lounge bar trovano spazio nella grande sala a 3 campate che fu il cuore pulsante della produzione mentre il bistrot restaurant, – materie e sapori del territorio rivisitati in chiave contemporanea dallo chef Marco Faiella – la SPA e la palestra si trovano al piano terra.

L’Opificio Bistrot e lounge bar, sarà aperto (a pranzo e a cena) anche ad ospiti dall’esterno mentre SPA e palestra saranno ad esclusivo uso degli ospiti dell'hotel. ‘Interno Marche è un luogo legato a doppio filo alla storia e alla comunità di Tolentino, a partire dalla sua vocazione manifatturiera. Per questo, dal 15 al 20 aprile, la comunità locale potrà visitare l’hotel in anteprima e prenotare un tavolo al bistrot. L’intento è quello di mantenere saldo il legame con la città, che potrà così iniziare da subito a vivere questo spazio sotto una nuova luce. Sarà possibile prenotare una visita scrivendo a eventi@internomarche.it o chiamando allo 0733 18979.

Perché Interno Marche? Il nome dell’hotel vuole essere un richiamo alla collocazione geografica in cui la struttura sorge – l’interno della regione Marche, appunto – e all’interior design di cui l’hotel è essenza. Ma fa anche riferimento al genius loci dell’industrioso territorio di Tolentino, caratterizzato da sempre da un grande fermento ideologico e culturale, come ha dichiarato Carlo De Mattia, CDO della Moschini Spa: “Interno Marche nasce innanzitutto per dare l’opportunità a questo territorio di essere conosciuto e riconosciuto da un vasto pubblico, nazionale ed internazionale, grazie anche al supporto della Fondazione Design Terrae, che ha curato il progetto di comunicazione e coordinato gli allestimenti artistici della struttura. Questo luogo è pensato come espressione del bello, buono e ben fatto di questa comunità e che pertanto, a cui si sente profondamente legato”.

Ed il Cavalier Franco Moschini ha concluso: “Paesaggio, patrimonio storico e artistico e capacità manifatturiera sono stati fattori che, in vari modi, hanno indirizzato, supportato e guidato il mio ‘fare’. L’ultimo progetto in ordine di tempo, quello che più raccoglierà l’eredità di una storia, è proprio questo hotel: sarà un luogo unico, da cui partire per il racconto vivo di un territorio a cui è ancorato. Un luogo in grado di conservare i ricordi ma allo stesso tempo di guardare al futuro usando il design di prodotto come fil rouge”.

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