Non soffriamo di astinenza da poltrone noi, a differenza del centro-destra di opposizione
Non pensavamo di dover dire anche noi la nostra su questa poco edificante faccenda dell’ASP. Non ci sembrava di dover aggiungere altro alle chiare parole dette da Massimo D’Este per conto di Tolentino Città Aperta e dunque anche per noi. Ci pareva bastassero le bacchettate che ha dato sulle mani del sindaco per ricordargli che ad una interrogazione non si risponde in privato, ma soprattutto è grave approfittare dell’altrui correttezza (ci riferiamo ovviamente alla mancata convocazione di un tavolo aperto a tutte le forze politiche prima della nomina del nuovo cda).
Leggiamo però oggi che il centro destra di opposizione irride a quanto detto da Massimo D’Este ed anzi fa passare l’idea che non siano parole sue, ma di Civico22, il quale si sarebbe incaricato - dicono loro - di salvargli la faccia.
La destra cittadina di opposizione ci ha tutti abituati a certi attacchi a volte un po’ scomposti, ma questa volta ha davvero esagerato. Né si capisce il motivo ti tanta acredine. Massimo D’Este si difende benissimo da solo e non ha certo bisogno di difensori d’ufficio.
Ma a parte ciò, se anche la destra si è accorta che dalle parti dell’ASP c’è qualcosa che non va, perché non si limita ad unirsi alle critiche di chi ha avuto più acume, invece di dare botte alla cieca a destra e a sinistra (più a sinistra che a destra, per la verità)?
Del resto l’interrogazione di Massimo D'Este è stata da lui immediatamente ripresentata ed ora è di nuovo sul tavolo del sindaco, cui ora si chiede con urgenza una risposta scritta senza attendere il prossimo consiglio. Basta leggerla ( e rileggere attentamente i vari comunicati stampa ) per capire che cosa Tolentino Città Aperta chiede, e cioè semplicemente che la massima carica politica cittadina porti rispetto per le istituzioni e per lo statuto comunale. Che il sindaco dunque dia attuazione all’art. 53 dello statuto stesso, il quale prevede (fra le altre cose) che i criteri di nomina del cda ASP si discutano in consiglio comunale.
Sarà che non soffriamo di astinenza da poltrone, ma noi, a differenza del centro-destra di opposizione, non è sull’astio e sull’arroganza che basiamo la nostra lotta politica.
Paolo Dignani - coordinatore Civico22
Non pensavamo di dover dire anche noi la nostra su questa poco edificante faccenda dell’ASP. Non ci sembrava di dover aggiungere altro alle chiare parole dette da Massimo D’Este per conto di Tolentino Città Aperta e dunque anche per noi. Ci pareva bastassero le bacchettate che ha dato sulle mani del sindaco per ricordargli che ad una interrogazione non si risponde in privato, ma soprattutto è grave approfittare dell’altrui correttezza (ci riferiamo ovviamente alla mancata convocazione di un tavolo aperto a tutte le forze politiche prima della nomina del nuovo cda).
Leggiamo però oggi che il centro destra di opposizione irride a quanto detto da Massimo D’Este ed anzi fa passare l’idea che non siano parole sue, ma di Civico22, il quale si sarebbe incaricato - dicono loro - di salvargli la faccia.
La destra cittadina di opposizione ci ha tutti abituati a certi attacchi a volte un po’ scomposti, ma questa volta ha davvero esagerato. Né si capisce il motivo ti tanta acredine. Massimo D’Este si difende benissimo da solo e non ha certo bisogno di difensori d’ufficio.
Ma a parte ciò, se anche la destra si è accorta che dalle parti dell’ASP c’è qualcosa che non va, perché non si limita ad unirsi alle critiche di chi ha avuto più acume, invece di dare botte alla cieca a destra e a sinistra (più a sinistra che a destra, per la verità)?
Del resto l’interrogazione di Massimo D'Este è stata da lui immediatamente ripresentata ed ora è di nuovo sul tavolo del sindaco, cui ora si chiede con urgenza una risposta scritta senza attendere il prossimo consiglio. Basta leggerla ( e rileggere attentamente i vari comunicati stampa ) per capire che cosa Tolentino Città Aperta chiede, e cioè semplicemente che la massima carica politica cittadina porti rispetto per le istituzioni e per lo statuto comunale. Che il sindaco dunque dia attuazione all’art. 53 dello statuto stesso, il quale prevede (fra le altre cose) che i criteri di nomina del cda ASP si discutano in consiglio comunale.
Sarà che non soffriamo di astinenza da poltrone, ma noi, a differenza del centro-destra di opposizione, non è sull’astio e sull’arroganza che basiamo la nostra lotta politica.
Paolo Dignani - coordinatore Civico22
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