Il 3 maggio gli studenti visiteranno i laboratori e saranno accolti da una rappresentanza dei detenuti del carcere di massima sicurezza di Fossombrone.
E’ questa l’iniziativa portata avanti dalla Procura generale presso la Corte di appello di Ancona e dall'Ufficio scolastico regionale delle Marche.
Due classi quinte dell'istituto tecnico Enrico Mattei di Urbino (tutti studenti maggiorenni) sono state scelte per recarsi, il prossimo 3 maggio, in carcere.
"Lo scopo è doppio - spiega il procuratore generale Roberto Rossi all’Ansa- da una parte dimostrare ai giovani che se si commettono dei reati non si rimane impuniti e si paga con la libertà personale. Dall'altro che il recupero del detenuto è un aspetto rilevante. È infatti un errore pensare che con la condanna la questione è chiusa. Anzi, inizia proprio dal carcere la battaglia alla legalità.
Recuperando queste persone possiamo considerare la partita chiusa. È al termine della pena che si vede chi ha perso e chi ha vinto".
Sono due donne che guidano la struttura carceraria di Fossombrone, una è la direttrice del carcere Daniela Minelli, l'altra è il capo delle guardie carcerarie, l'agente della penitenziaria Marta Bianco. Tutte le lezioni e i laboratori si basano su docenti e artigiani del posto che lo fanno sotto forma di volontariato.
Redazione - laScansionenet
E’ questa l’iniziativa portata avanti dalla Procura generale presso la Corte di appello di Ancona e dall'Ufficio scolastico regionale delle Marche.
Due classi quinte dell'istituto tecnico Enrico Mattei di Urbino (tutti studenti maggiorenni) sono state scelte per recarsi, il prossimo 3 maggio, in carcere.
"Lo scopo è doppio - spiega il procuratore generale Roberto Rossi all’Ansa- da una parte dimostrare ai giovani che se si commettono dei reati non si rimane impuniti e si paga con la libertà personale. Dall'altro che il recupero del detenuto è un aspetto rilevante. È infatti un errore pensare che con la condanna la questione è chiusa. Anzi, inizia proprio dal carcere la battaglia alla legalità.
Recuperando queste persone possiamo considerare la partita chiusa. È al termine della pena che si vede chi ha perso e chi ha vinto".
Sono due donne che guidano la struttura carceraria di Fossombrone, una è la direttrice del carcere Daniela Minelli, l'altra è il capo delle guardie carcerarie, l'agente della penitenziaria Marta Bianco. Tutte le lezioni e i laboratori si basano su docenti e artigiani del posto che lo fanno sotto forma di volontariato.
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