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Cosmari: per ‘Città in Comune’ servono competenze

 


“Mentre la maggior parte dei cittadini in queste giornate di afa è distratta dalla ricerca di un po’ di fresco, in altri luoghi sembra andare in onda un desolante programma. In queste ore la politica si sta interrogando su quali dovranno essere i componenti del nuovo del CdA del Cosmari e di chi dovrà assumersi l’onere di essere il suo presidente.  Questo, si sa, è un momento delicato, si definiscono gli assetti di una società che dovrà gestire un aspetto complesso e rilevante (dal punto di vista ambientale, territoriale ma anche economico) come quello dei rifiuti”.

E’ quanto sottolineano, in una nota, Nicola Serrani e Carla Domizi, rappresentanti dell'Associazione ‘Città in Comune’ di Tolentino: “"Ai più sembrerà ovvio immaginare un processo in cui le forze politiche proporranno figure competenti, affinché la struttura dirigenziale abbia capacità tecniche elevate e una sensibilità forte verso la salute pubblica, che possano rispondere in modo efficace alle sfide a cui deve assolvere una società come la Cosmari. 

Soggetti che magari possano rispondere ad un progetto politico che immagina di rinnovare la gestione ed il trattamento dei rifiuti (raccolta differenziata, applicazione di una tariffa puntuale che premi i cittadini che riducono la produzione dei rifiuti, ecc.). Insomma, un nuovo CdA ed un nuovo presidente che mettano in campo iniziative fortemente orientate in senso ecologico. 

Invece, a quanto pare e con il pieno supporto del centro-destra, si starebbero profilando nomi per la presidenza che ci lasciano l’amaro in bocca. Ipotesi queste verso cui si frappone, per voce della segreteria provinciale del PD, il centro-sinistra; sembra di assistere, insomma, ad un gioco di strategie per piazzare ‘i propri uomini’ negli ingranaggi e nel ‘sottogoverno’ regionale anziché pensare a come migliorare la gestione dei rifiuti”.

Il movimento politico ‘Città in Comune’, certo di interpretare il pensiero di molti, si chiede “quanto, su tali nomine, conteranno le specifiche competenze e quanto le appartenenze. Le voci che circolano insistentemente sembra mostrino come la politica, con la ‘p’ minuscola, riproporrà uno spettacolo già visto, facendo pesare il ‘nome’ alla finalità pubblica del consorzio. Temiamo quindi che anche in questa vicenda possano prevalere, ancora una volta, delle logiche che appaiono per lo meno squallide rispetto  al perseguimento di una buona gestione.

Ci chiediamo se la politica regionale ha un’idea nuova sulla gestione dei rifiuti verso cui il CdA e il presidente del Cosmari dovranno tendere o se invece si vada in direzione contraria. Occorre la certezza di un bilancio sostenibile perché se così non fosse, prima o poi si coglierà l’occasione per andare verso una totale privatizzazione del settore, e a tutela della nostra salute, questa  è l’ultima cosa che auspichiamo”.

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