A conclusione dei tre giorni intensi della prima edizione del ‘diVento
festival’ è un sentimento di gratitudine che prevale. Un sentimento che
vogliamo esprimere avendo presenti i volti delle persone che hanno riempito e caratterizzato
i tanti momenti di questa esperienza.
Un primo ringraziamento se lo scambiano i
soci ed amici del Circolo Culturale ‘Tullio Colsalvatico’ che hanno ideato e
costruito concretamente l’evento, curando tutti i vari aspetti, in uno spirito
di totale condivisione, sperimentando come l’amicizia nata dal riconoscimento
di un desiderio di bene comune, possa diventare capace di costruire ed essere
segno di speranza per sé e per quanti si incontrano.
Per primi hanno vissuto
ciò che era l’intento stesso del festival: sostenersi nelle circostanze per
capire come queste provocano e chiedono il nostro cambiamento. Siamo grati ai
tanti giovani, artisti e non, che hanno espresso qualcosa di sé, dal canto di
introduzione al festival, allo spettacolo itinerante che ha accompagnato il
workshop di poesia. Grazie ai poeti intervenuti al workshop. Grazie a chi ha
fatto il pane (‘insieme al ciauscolo, un’ulteriore prova dell’esistenza di Dio’,
ha esclamato un ospite).
Grazie a chi, vedendo una difficoltà improvvisa ed
imprevista, ha offerto il suo tempo e la sua auto, pur non essendo del ‘giro’. Grazie
a chi ha preparato qualcosa per i momenti conviviali. Grazie alla guida che ha
saputo interpretare e raccontare l’Abbadia di Fiastra.
Grazie a Beatrice Fazi
per averci incontrato con la sua umanità ed ironia e per aver interpretato da grandissima
attrice una storia che bene ha mostrato il senso del ‘diVento’. Grazie a Gianfranco
Lauretano che ci ha fatto vedere la poesia come un modo privilegiato di
incontrare ed amare la realtà. Grazie ad Alessandro Pellegrini, che ha voluto
conoscerci offrendoci le sue canzoni, segni delle reazioni alle circostanze
della vita.
Grazie ad Eugenio Bollani, che ci ha osservato con discrezione e
simpatia, aiutandoci a scoprire, attraverso il suo video, cosa noi stessi
abbiamo chiesto ed avuto dal festival: la possibilità della speranza, come
espressa dal sorriso di Elisabetta nel cantare il ‘Barco Negro’. Grazie a
Davide Rondoni che ci ha aiutato a scoprire in noi lo stesso bisogno di
Infinito di Leopardi.
Grazie a Fiorella Sampaolo che ha comunicato con le sue
foto la sorpresa del cambiamento in sé, nella semplicità di un viaggio. Grazie
a Giorgia Abate per la grafica e le sue illustrazioni. Grazie ad Emanuele Maffei
per la comunicazione. Grazie ad Angelo Tonnarelli ed ai suoi amici, per aver riconosciuto
nel nostro ‘diVento’ l’occasione di volo degli aquiloni. Grazie a Giulia
Merelli per il lavoro con i suoi giovani ‘saltimbanchi’ e la condivisione dell’amicizia
con molti degli ospiti.
Grazie a Desy Michelini e ad Alessandro Menichelli per
aver creato la bella armonia di canto e musica. Grazie a Mario Elisei che ci ha
guidati nei luoghi di Leopardi. Grazie ai molti che, con la semplice
partecipazione ai vari momenti, ci hanno offerto la loro amicizia.
Grazie alle
realtà che hanno stimato il festival, offrendo un contributo a sostegno delle
spese organizzative: la Fondazione Claudi, la Banca Popolare di Spoleto, le
Ditte ITICI e Systematica. Grazie, infine, agli organi di informazione che
hanno consentito che il ‘diVento festival’ fosse conosciuto come la bella
occasione di incontro che è stata.
Franco Maiolati
Sono contenta per come descrivi,
RispondiEliminaMaiolati, il successo del DiVento Festival, e per caloreil che si legge dietro alle tue parole di ringraziamento a chi ha dato la sua collaborazione.
Mi piacciono la tua soddisfazione per il successo del DiVento Festival e la tua gratitudine per le tante collaborazioni e per gli aiuti solleciti e insperati.
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