Ieri si è riunito il Consiglio comunale
di Tolentino alla Sala Conferenze della ASSM S.p.A. con questi argomenti
trattati e votati dai consiglieri comunali. In apertura l’ordine del giorno
presentato dalle onlus del Terzo settore di Tolentino approvato all’unanimità ‘Israele
– Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo in mano la pace’. Poi le
comunicazioni del Sindaco e del Presidente del Consiglio. La seduta è poi
proseguita con la trattazione delle interrogazioni presentate dai Consiglieri
Colosi, Luconi S., Tatò ‘Riqualificazione dei parchi urbani’, ‘Inversione via
delle Cartiere’, ‘Contributo disagio abitativo”e dal Consigliere D’Este ‘Soccorsi
studentessa Dante Alighieri’.
Parere favorevole con 14 voti e 1 astenuto (Angelelli) per la concessione proroga del termine di fine lavori per la realizzazione di edificio per attività produttive in zona P.I.P. Le Grazie alla Ditta Silvia Mode S.a.s. di Leoni Silvio & C.. Approvata unanimità la Mozione presentata dai Consiglieri Prioretti, Colosi, Luconi S. e Tatò su ‘Valorizzazione e pieno funzionamento degli strumenti di partecipazione femminile nel Comune di Tolentino’. Respinta con 6 voti a favore (Minoranza), 8 contrari (Maggioranza) la Mozione presentata dai Consiglieri Luconi S., Tatò, Colosi e Prioretti su ‘Illuminazione pubblica e lavori di efficientamento: affidamento alla Società Atlantic1 s.r.l’. Infine respinto l’O.d.G. presentato dal Consigliere Pieroni su: “Comunicazione della CISL prot. n. 14.414 del 30.04.2025 relativa ad affermazioni contenute nella nota prot. n. 4.076 del 06.02.2025” con 5 voti favorevoli e 8 contrari.
Ed a proposito dello svolgimento del Consiglio comunale il consigliere Federico Pieroni fa alcune annotazioni sul dibattimento: “Quanto è accaduto durante l’ultimo Consiglio Comunale durante l’esposizione del mio ordine del giorno è stato alquanto irrituale, per non dire imbarazzante. Da più parti della maggioranza mi è stato detto che siedo in consiglio solo per ottenere cinque minuti di gloria, che a farlo poi sia stato il primo cittadino la dice lunga. Egregio Sindaco la rassicuro, la fama e la gloria non mi interessano, non sono di certo un personaggio in cerca di autore. Io non ho mai tenuto alle luci della ribalta, non so se si possa dire altrettanto di lei.
Da cinque mesi ho scelto di rappresentare i cittadini e di accettare la mia carica di Consigliere. Per fare questo ho dovuto richiedere l’aspettativa non retribuita, un diritto garantito dalla nostra carta costituzionale, si tratta del diritto all’elettorato passivo. Una facoltà che i nostri padri costituenti hanno inserito nella carta fondamentale per tutelare e garantire la rappresentanza, il fatto che lei e i membri della sua maggioranza non ne siate pienamente coscienti dimostra che non dovreste occupare le cariche che oggi occupate.
Io a differenza sua Sindaco da cinque mesi non percepisco più lo stipendio per la scelta che ho fatto, lei al contrario da tre anni usufruendo della legge speciale sisma continua a essere un dipendente in servizio presso l’AST (quindi a percepire i suoi emolumenti) ed inoltre percepisce lo stipendio, lauto, da primo cittadino. Tutto questo si può verificare dalle delibere presenti sul sito del suo datore di lavoro. La legge speciale sisma le consente tutto ciò, è un suo diritto ma non venga a fare la morale a me. Tanto più che lei usufruisce di permessi illimitati che le consentono di non prestare neanche un’ora di servizio presso l’azienda sanitaria mantenendo intatto il suo stipendio.
Una nota va fatta anche al collega consigliere Fabio Montemarani, capogruppo di Tolentino Popolare. Caro Fabio hai detto durante il tuo intervento che la mia scelta ha penalizzato e messo in difficoltà l’ufficio in cui ero collocato, ma ti vorrei far notare, sommessamente, che è la stessa identica situazione in cui si trova oggi l’azienda sanitaria in cui lavora il nostro Sindaco. Anche lui avendo accettato di fare il primo cittadino di Tolentino non opera più all’interno dell’ospedale quindi perché rinfacci a me questa situazione e non dici nulla su di lui?
Resta il fatto che tutti i dipendenti, pubblici o privati, hanno garantito dalla nostra costituzione e dal nostro ordinamento la facoltà di essere collocati in aspettativa elettorale, proprio per garantire la massima partecipazione alle istituzioni democratiche. Perché avete così tanti problemi riguardo al fatto che io possa, e voglia, rappresentare coloro che mi hanno votato? Senza considerare che anche nel recente passato, per motivazioni varie, si sono dovute assentare persone che non avete sostituito temporaneamente. Questo vostro modo di fare è palesemente una voluta discriminazione nei miei confronti, applicando il metodo due pesi due misure.
Ciò che è accaduto nell’assise ha del surreale, al centro del mio ordine del giorno c’era la tutela e l’onore dei dipendenti comunali. C’era e ci sarà sempre la volontà di avere cura dei miei colleghi, che la cosa non piaccia alla maggioranza non è un mio problema. Come ribadito anche nella missiva inviata al Comune da parte del sindacato (CISL FP Marche) ciò che viene contestato ai membri della maggioranza, in particolar modo ai consiglieri, è l’atteggiamento con cui questi si pongono nei confronti della macchina amministrativa.
Ci sono dei precisi limiti stabiliti dalla legge, limiti invalicabili, a cui si deve attenere un consigliere comunale il cui compito è quello di dare l’indirizzo politico oltre che di esercitare attività ispettiva. Non è consentito ad un consigliere comunale seppur con delega di impartire ordini e di prendere decisioni esecutive. Vi sono precise differenze tra il ruolo di un consigliere e quello di un assessore.
Voglio ribadire ancora una volta il mio pieno sostegno nell’operato dei dipendenti pubblici e ricordare che essi erano presenti prima dell’insediamento dell’attuale governance e ci saranno anche dopo la fine del loro mandato e che quindi meritano rispetto, riconoscimento e tutela dei loro diritti.
Invito tutti a moderare e fare attenzione alle parole che vengono utilizzate durante le sedute consiliari, non tollererò più che mi vengano messe in bocca parole non mie, non tollererò più che venga messa in discussione la mia moralità e che mi vengano fatte accuse per giunta non dimostrate, come quella di essere in conflitto di interessi. Le parole hanno un peso e vi dovrete assumere la responsabilità di ciò che avete detto, non solo a me”.

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