Gli atenei boccheggiano, la Regione che fa?: Sinistra Italiana Marche al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di scuola, università e ricerca
«Nel silenzio accondiscendente della Giunta Acquaroli, i tagli al fondo di finanziamento ordinario mettono in difficoltà gli atenei marchigiani, mentre la riforma del pre-ruolo minaccia di espellere dalla carriera accademica migliaia e migliaia di giovani ricercatori, con il risultato che solo chi ha alle spalle famiglie benestanti potrà affrontare gli anni di precariato preannunciati dalla riforma Bernini».
A due giorni dallo sciopero generale della scuola, dell’università e della ricerca, indetto dalla Flc Cgil per giovedì 31 ottobre, Sinistra Italiana Marche si schiera al fianco delle organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione. «Da tempo – spiega SI Marche – denunciamo le difficoltà in cui, in Italia, versa il mondo dell’istruzione e l’attacco sistematico al diritto al lavoro e allo studio. La scuola ha bisogno di investimenti che consegnino il precariato ai libri di storia e che valorizzino il ruolo dei e delle docenti, con investimenti per innalzare la qualità dell’istruzione e stipendi all’altezza di quelli delle colleghe e dei colleghi europei».
Come le cittadini e i cittadini italiani ben sanno, l’inflazione dell’ultimo triennio ha eroso una fetta importante degli stipendi reali. Tuttavia, stando alle cifre del rinnovo del contratto collettivo della scuola, peraltro già scaduto, il governo Meloni non sembra essersene accorto. «Una nuova stagione di austerità è alle porte, come previsto dal nuovo patto di stabilità, e rischia di trasformare il volto dell’istruzione da diritto universale a privilegio dei ricchi.
Stabilizzare le e gli insegnanti, formare classi meno numerose, aumentare gli stipendi delle e dei docenti e riconoscerne pienamente la professionalità: questi dovranno essere i primi punti del programma della coalizione che si candiderà a governare il Paese alle prossime elezioni», incalza Sinistra Italiana Marche che giovedì sarà in piazza al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di scuola, università e ricerca.
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