Manca
l’ufficialità, ma le voci si susseguono ed ormai è certo. Stefano Fede, che
solo pochi giorni fa il sindaco aveva nominato nel CdA dell’ASP, ha dato le
dimissioni.
Né si tratta d’una replica del grave incidente tecnico in cui Sclavi incappò a suo tempo affidando la presidenza della ASSM all’incompatibile Stefano Servili, il quale di conseguenza si ritrovò non solo senza poltrona ma pure fuori dal consiglio comunale. Qui la questione è tutta politica ed è la prova tangibile della profonda crisi che sta squassando la maggioranza.
Perché tutti capiscano, ricordiamo che Fede è in quota alla componente pentastellata di Tolentino Civica e Solidale, la stessa da cui. - guarda caso proprio in concomitanza con l’avviso di garanzia a Pezzanesi - è recentemente arrivata una bordata su facebook contro quella parte dell’attuale maggioranza che in passato era a fianco dello stesso ex sindaco, rea – questa è l’accusa – di averne supinamente avallato ogni scelta, compresa quella del villaggio container. Nomi non se ne fanno, ma al di là della fondatezza dell’assunto, è impossibile non vedere come le vittime di turno della cultura giuridica manettara di certa gente siano Alessandro Massi e Alessia Pupo.
Che il clima sia incandescente è confermato dagli stracci volati ieri in consiglio comunale, apertosi con urla ed invettive fra il presidente del consiglio comunale e gli ex sodali della destra di opposizione, accompagnati da significativi mugugni provenienti da alcune poltrone del banco della giunta.
E’ palese sia in atto un tentativo di screditare la figura istituzionale di Alessandro Massi, e non solo da parte dell’opposizione guidata dalla Luconi, ma anche da elementi della maggioranza, peraltro magistralmente eterodiretti dall’esterno. Ciò che per altro troverebbe conferma negli svariati polemici post (fuoco amico) apparsi sugli account facebook di questi ultimi giorni i cui destinatari, pur inespressi, sono ampiamente intuibili.
Questo il quadro. Un quadro estremamente preoccupante e desolante, perché ne va del futuro della città. Un futuro messo in pericolo da persone che, a partire da Sclavi, hanno palesato evidenti limiti in termini di preparazione ed attitudine alla guida politica, quindi a nostro avviso non all’altezza di ricoprire ruoli di così grande responsabilità.
Eppure l’avevamo detto: una coalizione così non poteva avere vita lunga e comunque non poteva essere all’altezza del ruolo. Non può avere basi solide una alleanza così raccogliticcia che, salve alcune rare eccezioni, è fatta di persone la cui ambizione non fa affatto il paio con una capacità ed una visione politica adeguate.
Paolo Dignani - coordinatore Civico22 Tolentino
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