In questo mese al multiplex ‘Giometti’ di Tolentino, in collaborazione con Unitre, che si avvale del commento filmico del prof. Alberto Cingolani ed il patrocinio del Ministero della Cultura si conclude il primo ciclo della rassegna cinematografica ‘La decima musa’, che giovedì 30 novembre alle ore 21.15 presenta il film, presentato al festival cinematografico di Cannes, ‘Kafka a Teheran’ dei registi Ali Asgari e Alireza Khatami, che narrano la resistenza civile della popolazione iraniana:
un film suddiviso in nove episodi di vita
quotidiana a Teheran ognuno definito dal nome del protagonista. Si va da chi
cerca un lavoro ma non conosce abbastanza il Corano a chi ha perso il cane
contravvenendo alla legge. C’è la bambina che viene sempre più bardata (è il
termine corretto) di abiti per tornare a scuola il primo giorno così come il
regista che si deve veder approvato preventivamente il copione.
Il film si apre con una panoramica di Teheran, nella
quale si presagisce che la narrazione riguarda il popolo iraniano e tutti i
cittadini, ovvero tutti coloro che sono sottomessi a regole estremamente
rigide: negli episodi, difatti, c’è sempre una persona ‘comune’ che compare
nell’inquadratura, contrapposta a una figura di potere (come la polizia) o una
figura che accetta passivamente il potere (come una commessa), che non sono mai
mostrate.
I due registi hanno fatto un lavoro di resistenza civile che deve essere costato non poca fatica, espedienti e rischi e che non avrà spazio di visione in Iran. Perché questo è un cinema di denuncia sociale che, con grande semplicità di mezzi e con un approccio estremamente diretto alla realtà, sa comunicare con efficacia il proprio grido di ribellione molto più di altre opere formalmente elaborate ma distanti anni luce da una fruizione non intellettualisticamente di nicchia.
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