Lo stato in cui versa la sanità è a dir poco
preoccupante: calo drastico della spesa pubblica finalizzata a questo settore,
liste d’attesa interminabili, mancanza di personale, smantellamento
dell'assistenza territoriale. Gli insegnamenti ed i buoni propositi fatti durante
la fase più dura della pandemia sembrano un ricordo lontanissimo e disatteso
alla prova dei fatti.
Come se tutto questo non bastasse, l’autonomia differenziata voluta fortemente dalla Lega rischia di essere la pietra tombale sul Servizio Sanitario Nazionale così come lo conosciamo. Non aiuta, poi, il fatto che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanzia soltanto l’edilizia sanitaria, tralasciando completamente altri aspetti.
Domani nelle aule di Camera e Senato arriverà il Documento di Economia e Finanza che prevede ulteriori tagli alla sanità per i prossimi anni, distanziando ancor di più l’Italia da paesi come Germania e Francia nella spesa in salute in rapporto al PIL (oltre il 9% del PIL è investito in questi due paesi a fronte di un 6,7% del nostro paese). Questi tagli incidono sulle tasche e sulle condizioni di salute delle persone, soprattutto più povere, che, non potendo ricorrere al privato, rinunciano alle cure.
Il governo Meloni sta costruendo un sistema in cui il diritto alla salute è legato alla disponibilità economica delle persone, con la scusa che in Italia c’è troppa spesa pubblica, ma così non è.
• 50 miliardi di investimento in sanità;
• eliminazione del tetto delle assunzioni di
personale in sanità;
• assunzione di 30.000 medici e 250.000 infermieri;
• rinnovo delle macchine diagnostiche, in
larghissima parte oggi obsolete.
Il diritto alla salute è un diritto costituzionale e
non può essere derogato o, peggio,
subordinato alla ricchezza pro capite: solo un
Servizio Sanitario Nazionale pubblico
universale finanziato dalla fiscalità generale può
garantirlo.
Per queste ragioni abbiamo deciso di tenere un volantinaggio per informare la cittadinanza davanti alcuni ospedali della nostra Regione nella giornata di domani:
• Fermo, Ospedale Murri, dalle 13:00 alle 14:30.
• Jesi, Ospedale Carlo Urbani, dalle 09:00 alle
11:00.
• Macerata, Ospedale Generale Provinciale, dalle
10:00 alle 12:00.
• San Benedetto del Tronto, Ospedale Madonna del
Soccorso, dalle 10:00 alle 12:00.
La salute è un diritto di tutte e tutti e dobbiamo
rivendicarlo con forza.
Segreteria
regionale Sinistra Italiana
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