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Tolentino nel Cuore replica a Tolentino Popolare

 


A nome mio e delle colleghe di Tolentino nel cuore che hanno fattivamente collaborato con me all’allestimento della mostra di via Parisani, intendo rispondere alle esternazioni dei consiglieri di Tolentino popolare. La mostra ‘Il volto di una città. Tolentino tra ‘700 e ‘800’, allestita dalla precedente Amministrazione in via Parisani e aperta al pubblico il 2 luglio 2020, è nata con l’intento di tenere viva la memoria della storia di Tolentino in un periodo in cui tutti i beni artistici della città, a causa del terremoto, erano ad ammuffire in strutture comunali inagibili.

Purtroppo la pandemia, iniziata a progetto avviato ma che è proseguita ancora a lungo, ha impedito che la mostra potesse essere visitata quanto avremmo voluto. Oggi ci potrebbe essere l’opportunità di farla conoscere pubblicizzandola a dovere come meriterebbe. I consiglieri comunali Montemarani, delegato alla gestione dei rapporti con le scuole, e la consigliera Benedetta Lancioni che invece ha deleghe in ambito sociale, si lasciano andare a valutazioni alquanto superficiali.

Spiace che Tolentino Popolare non faccia parlare Samanta Casali, storica d’arte, alla quale hanno dato sì la delega  alla gestione museale, ma al dunque intervengono sempre i fedelissimi del Presidente del Consiglio. I soldi spesi (che comprendono anche un contributo regionale), riguardano non solo gli affitti e le utenze ma restauri, anche molto costosi, di opere  e arredi, oltre a comprendere il costo degli allestimenti, dell’impianto di allarme, antincendio e antiintrusione, e per chi è del mestiere sa quanto costa allestire una mostra.

Per individuare la sede, che volevamo in centro storico, in assenza di locali comunali agibili, fu fatto un bando pubblico nella massima trasparenza. L’intenzione era proprio quella di portare persone a visitare il nostro centro e trovare una posizione, diversa dal magazzino, per i nostri importanti beni storici in attesa dei lavori post sisma che avrebbero interessato le sedi originarie.

La mostra è stata il frutto di uno studio approfondito e di ricerca di pezzi preziosi del nostro patrimonio artistico da mettere a disposizione del turista, della città e degli studenti. La mostra ha ricevuto anche il plauso della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio e della Soprintendenza archivistica della Regione Marche che hanno seguito passo passo la realizzazione della mostra avendo apprezzato l’intento dell’Amministrazione di dare valore a tutte quelle opere d’arte che si stavano deteriorando in luoghi chiusi. Grazie alla qualità del progetto, realizzato da esperti professionisti tolentinati, sono stati anche ottenuti dei finanziamenti regionali.

Non si può tacere sul fatto che l’allestimento è stata l’occasione per restaurare vari pezzi preziosi. Tra questi, mi piace ricordare, almeno per importanza, ‘l’arazzo delle tre Grazie’ attribuito al Lucatelli, posizionato da sempre sul soffitto della sala consiliare nel palazzo comunale e che aveva subito danni dovuti alle infiltrazioni di acqua. Ora, restaurato, è pronto per essere riposizionato nella sua sede originaria, non appena saranno terminati i lavori di palazzo comunale e nel frattempo è stata data a tutti i cittadini e turisti la possibilità di godere della sua bellezza.

Nella mostra, per la prima volta in città, è stata introdotta la visita immersiva che permette al turista, ai bambini e ai ragazzi la possibilità di visitare anche se in modo virtuale il palazzo Parisani Bezzi con il museo napoleonico anche ora che, a causa del terremoto, è chiuso al pubblico.

Vedete, cari colleghi consiglieri, avere cura del patrimonio artistico della città vuol dire anche investire del denaro pubblico. Il denaro pubblico speso in valorizzazione e tutela del patrimonio costituisce un investimento e non può essere definito ‘denaro mal utilizzato’, soprattutto se a definirlo così è chi dovrebbe avere a cuore la città non solo di oggi, ma anche di ieri. La storia di una città rappresenta le nostre radici e ignorarle per non spendere soldi è da miopi.

Sono altri gli ambiti in cui si può e si deve risparmiare, ma anche da queste scelte si comprende la visione di un’amministrazione. I conti li faremo alla fine e attendiamo di vedere quali sono a questo punto le scelte dell’amministrazione Sclavi . 

Un trasferimento di certo comporterà ulteriori spese per il riallestimento e l’adeguamento dei nuovi locali ai numerosi vincoli dettati dalla normativa. È un po' quello che sta succedendo per la pista ciclabile: si spende meno per la realizzazione per spendere poi di più nella manutenzione.

Per concludere nessuno aveva mai pensato che i numeri e le entrate della mostra avrebbero coperto le spese (nei piccoli centri come il nostro purtroppo non ci sono mai grandi numeri), anche perchè la cultura difficilmente si ripaga le spese. Avremmo potuto non spendere, ma sono e rimango orgogliosa di aver restituito, insieme a tutti i colleghi della vecchia amministrazione, un pezzo della nostra storia alla città, ai turisti, ai ragazzi delle scuole.

Forse per questa amministrazione è più semplice e meno faticoso chiudere tutto, come i punti cottura delle mense, piuttosto che impegnarsi nella valorizzazione delle nostre eccellenze?

Silvia Tatò ( Consigliere comunale  Tolentino nel Cuore)

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