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PCI: il biodigestore è un investimento di oltre € 40.000.000

 



Si è svolto di recente un incontro pubblico organizzato da Europa Verde a Tolentino il 10 marzo scorso, dove siamo stati invitati come Partito che ringraziamo, per approfondire un tema particolarmente importante, il recupero e il riciclo del rifiuto umido attraverso un ‘digestore anaerobico’.

Grazie a un processo chiamato ‘digestione anaerobica’, ovvero il trattamento della frazione umida senza l'utilizzo dell'ossigeno, il ‘biodigestore’, dopo un processo di pre-trattamento e di pulizia, invia l'umido in contenitori sigillati dove sono presenti dei batteri, che favoriscono la trasformazione dell'organico in biogas e digestato.

Il biogas viene sottoposto a un processo di depurazione chiamato ‘upgrading’, grazie al quale si ottiene biometano, va ricordato che il Comune di Fermo e l’Asite hanno ottenuto un finanziamento con fondi PNRR da € 17.500.000 per realizzare un biodigestore da € 25.000.000, ossia un modernissimo impianto di trattamento anaerobico dei rifiuti organici.

Si parla da qualche settimana di questo impianto a livello Provinciale, progetto presentato dal COSMARI alla Provincia per la sua approvazione e per la  realizzazione è stata ipotizzata anche la partecipazione di un privato, noi siamo convinti di alcuni principi basilari: è l’apparato pubblico che deve continuare a mantenere la gestione dei rifiuti urbani, la realizzazione di nuovi impianti va discussa e trattata, senza preconcetti o critiche aprioristiche, coinvolgendo nella discussione e nel processo decisionale cittadini, soprattutto quelli ubicati nel raggio di qualche Km rispetto alla sua collocazione e tutti i territori.

Noi proponiamo che andrebbe individuata una Commissione paritetica, fatta di esperti del settore, rappresentanti di Associazioni ambientaliste e Cittadini/utenti, dove dopo lo studio, (questa tecnologia produce ‘energia elettrica’ e  la sua vendita dovrebbe generare utili finanziari che in parte dovrebbero essere utilizzati a far diminuire i costi della raccolta agli utenti) si dovrebbe  inviare un manuale conoscitivo nelle case di tutti i Cittadini coinvolti, dove si inviti i Sindaci a promuovere una iniziativa specifica alla partecipazione per l’eventuale scelta finale.

Senza dimenticare, non da ultimo, che entro la fine dell’anno il sito di smaltimento di Cingoli avrà raggiunto la sua capienza massima e a tutt’oggi non è stata ancora individuata una nuova zona che dovrà accogliere i rifiuti della provincia di Macerata.

La Federazione provinciale del PCI Macerata

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