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A Tolentino l’ex sindaco Ruffini risponde alla Luconi

 


Dopo le ‘accuse della candidata sindaco, Silvia Luconi, riguardo al contenzioso di un esproprio di un terreno, l’ex sindaco Luciano Ruffini, sindaco della città dal 2002 al 2012, fa alcune precisazioni: “Pur di attaccare il suo competitore Massimo D’Este, il candidato sindaco di centrodestra Silvia Luconi ha ritenuto necessario tirarmi in ballo affermando che, nell’annoso contenzioso giudiziario che ha riguardato il terreno di mio padre espropriato dal Comune nel 1980, io abbia messo in pratica atti non conformi, parlando apertamente di conflitto di interessi, allorquando ricoprivo la carica di sindaco”.

L’ex sindaco ritiene che le dichiarazioni della candidata sindaco siano ‘palesemente imprecise, false e lesive’: “Si può anche perdonare al vice sindaco di 'sbagliare' l’ubicazione dei manufatti attualmente collocati nell’area espropriata: non è presente alcuna struttura ospedaliera ma l’Agenzia delle Entrate, la chiesa dello Spirito Santo, un tratto di viale Brodolini e due edifici condominiali. Quello che è, invece, non perdonabile è l’infondata accusa mossa al sottoscritto”.

L’ex sindaco ha ripercorso i punti della vicenda chiusasi nel 2014 con una transazione: “Durante il mandato di sindaco, mai ho partecipato a votazioni che riguardassero tale vicenda processuale o favorito e posto in essere atti che aumentassero la somma dovuta dal Comune a titolo di risarcimento per l’esproprio.

La Luconi avrebbe dovuto anche dire che gli ‘Eredi Ruffini’, accolsero le richieste dell’Ente accettando il pagamento di soli € 900.000 (rateizzandoli), rinunciando ad ulteriori € 580.000 circa, previsti invece dalla sentenza”.

Ruffini ha ricordato che non figurasse nel processo essendosene ‘estraniato all’inizio del proprio mandato’: “Tale sconto rispetto al quantum previsto costituiva un ammontare pari a circa il doppio della cifra maturata come interessi riferiti al periodo 2002-2012 nel quale il sottoscritto è stato sindaco della città”.

Alla fine l’ex sindaco ritiene una strumentalizzazione l’accostamento della sua persona a quella di Massimo D’Este: “Che il prodotto sia stato confezionato con finalità strumentali e false è dimostrato anche dal volere accostare alla mia persona quella di Massimo D’Este. Non se ne capisce il motivo. D’Este non ha mai, in precedenza, fatto politica attiva e non è stato mai iscritto a nessun partito. Se la signora Luconi vuol farsi percepire come il ‘nuovo che avanza’, mi permetto di citare Mino Martinazzoli per annoverarla tra il nuovo che basta e avanza”.

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