di Mario Monachesi:
Hai dato la tua anima, la tua carne alla parola. Hai sudato e pianto per interpretarla al meglio, per farla giungere, tu dolce e severo immortale, fino a noi scomposti respiri. Non hai avuto pietà dei tuoi giorni chini sui testi, sui gesti, della verità alta e dell'onestà fiera dentro e fuori ogni scena.
Con o senza maschera. Le tue grida e i tuoi silenzi ci hanno trapassato l'udito, i tremori, le paure, il cuore.
Per l'uomo da formare, sfamare e amare, hai donato l'esistenza, la voce, le mani, i passi sulla polvere del legno. Arrivava al nostro cielo vuoto la meraviglia dei tuoi voli. Grazie a te, al tuo inno di sale e coraggio, di canto e incanto, ora siamo rondini migliori anche noi.
Hai dato la tua anima, la tua carne alla parola. Hai sudato e pianto per interpretarla al meglio, per farla giungere, tu dolce e severo immortale, fino a noi scomposti respiri. Non hai avuto pietà dei tuoi giorni chini sui testi, sui gesti, della verità alta e dell'onestà fiera dentro e fuori ogni scena.
Con o senza maschera. Le tue grida e i tuoi silenzi ci hanno trapassato l'udito, i tremori, le paure, il cuore.
Per l'uomo da formare, sfamare e amare, hai donato l'esistenza, la voce, le mani, i passi sulla polvere del legno. Arrivava al nostro cielo vuoto la meraviglia dei tuoi voli. Grazie a te, al tuo inno di sale e coraggio, di canto e incanto, ora siamo rondini migliori anche noi.
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