Cerimonia di
inaugurazione e presentazione del nuovo allestimento del Museo Civico
Archeologico ‘Aristide Gentiloni Silverj’, ospitato al Castello della Rancia. L’evento
si terrà venerdì 22 luglio 2021, ore 17,30, all’Auditorium ‘Roberto Massi’ (era
stato programmato per lo scorso 7 luglio è poi rinviato per motivi tecnici).
Alla conferenza parteciperanno, oltre al Sindaco Giuseppe Pezzanesi, l’Assessore alla Cultura Silvia Tatò. A seguire sono previsti gli interventi di Marta Mazza - Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Stefano Finocchi - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Ludovica Xavier de Silva - Archeologa Università di Macerata.
Subito dopo sarà tagliato il nastro e sarà inaugurato il nuovo allestimento del Museo. Tutta la cerimonia di presentazione e inaugurazione potrà essere seguita anche in diretta televisiva sul Canale 14 del digitale terrestre e sulla pagina youtube.
Il Museo Civico
Archeologico ‘Aristide Gentiloni Silverj’ ospita la
collezione frutto degli scavi e delle ricerche svolte dallo studioso negli
ultimi decenni dell’Ottocento a Tolentino. Alcuni dei carteggi e degli appunti
del Conte sono esposti, assieme a documenti d’archivio e reperti acquisiti
grazie alle relazioni scientifiche intrattenute in tutta Italia, nella teca a
lui dedicata e da cui prende avvio il percorso museale. Tali documenti che
testimoniano l’intensa attività di ricerca di Gentiloni Silverj ci raccontano
anche un pezzo di storia degli albori della ricerca archeologica del maceratese.
Significativa è la ricostruzione della
tomba 23 della Necropoli Settedolori, resa possibile grazie alla documentazione
meticolosa e ai disegni che Gentiloni Silverj realizzò nel suo diario. La tomba
si data alla fine del V sec. a.C. e appartiene ad un uomo adulto il cui ruolo
di guerriero è testimoniato dalla deposizione delle armi mentre oggetti legati
al banchetto, come la kylix attica a figure rosse, attribuibile alla
cerchia del Pittore di Pentesilea, ne definiscono l’appartenenza
all’aristocrazia picena e l’adozione delle usanze in essa diffuse.
Una significativa porzione della sala ospitante la raccolta civica Gentiloni Silverj è dedicata all’inquadramento della Tolentino romana. Si tratta per lo più di epigrafi e di una miscellanea di altri reperti provenienti dalla città di Tolentinum, che testimoniano l’ampia romanizzazione del territorio.
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