Sabato 29 maggio, alle ore 10.00, avrà luogo la cerimonia di consegna dei
nuovi appartamenti di ‘Borgo Rancia’: saranno consegnati 25 alloggi agli aventi
diritto, come da graduatoria. Al taglio del nastro seguiranno la benedizione,
il saluto del Sindaco Giuseppe Pezzanesi e delle autorità presenti e
l’illustrazione del progetto.
Si conclude così la riconversione dell’immobile ubicato in Contrada la Rancia ai limiti fra una zona prevalentemente produttiva – artigianale e la campagna tolentinate, e non lontano dal complesso monumentale del Castello della Rancia.
A
seguito degli eventi sismici del 2016, che hanno costretto numerosi cittadini a
lasciare le proprie abitazioni, il sito stesso e l’azione di riconversione
dell’edificio sono stati individuati dall’Amministrazione Comunale di
Tolentino, come soluzione abitativa di emergenza per gli sfollati, alternativa
alle S.A.E., principalmente al fine di non consumare nuovo suolo e per offrire
abitazioni tradizionali, permanenti e dal carattere non “temporaneo”.
L’area si sviluppa in forma rettangola oblunga per una Superficie di circa mq 15.000,00, con un edificio realizzato con sistemi prefabbricati in cemento armato fino alla struttura e tamponamenti. L’edificio di forma parallelepipeda, si sviluppa per 2 piani con copertura piana, sviluppando una superficie di mq 6.130,00. L’intervento ha interessato il rimodellamento dell’edificio esistente e la sistemazione di spazi pertinenziali per una porzione del lotto di superficie pari a ca mq 10.444,00.
Un
propedeutico Studio di fattibilità, redatto dell’arch. Rosita Baldassarri, ha
validato la sostenibilità ambientale e sociale dell’intervento di riconversione
della struttura esistente in insediamento residenziale, delineando uno schema
di edificio «a Corte», ottenuto svuotando la campata centrale, per n. 46 unità
abitative, servite da spazi pertinenziali (aree verdi e a parcheggio), che per
la sua consistenza, vicinanza al Castello (fonte di attività culturali e
ricreative) e ad un’area fortemente urbanizzata, anche se non residenziale,
risultava un organismo fortemente integrato nell’ambiente, e non isolato. Da un
punto di vista architettonico l’edificio manteneva i caratteri di un manufatto
prefabbricato di tipo produttivo artigianale.
Il
Progetto Definitivo ed Esecutivo (Architettonico, Energetico, Impiantistico e
Strutturale), affidato ad E.R.A.P. Marche – presidio di Ancona, è partito dal
suddetto Studio di Fattibilità confermandone i presupposti organizzativi delle
Unità principali delineati, e condivisi dalla Amministrazione Comunale, ma
proponendo un rimodellamento dell’edificio con soluzioni architettoniche e di
efficientamento energetico diversi.
Con
lo svuotamento della campata strutturale centrale, le 46 unità abitative sono
state organizzate lungo l’anello volumetrico rimanente, in modo da essere
bi-affaccio rispetto alle pertinenze e al paesaggio esterni, e ad una corte
interna condominiale, con funzione di illuminazione, distribuzione e
socializzazione. Gli alloggi sono organizzati in 7 tipologie con diverse
superficie, da mq. 42,00 a 92,00. In totale sviluppa una superficie utile di mq
4.869,00.
Le
aree pertinenziali sono organizzate in piccola parte in corti esclusive annesse
agli alloggi del piano terra, e in parcheggi condominiali. La restante area
destinata a standard urbanistici sarà organizzata in gran parte in verde
attrezzato.
Il progetto di Riconversione / Rigenerazione Urbana della struttura artigianale esistente proposto si configura, non come un riadattamento della volumetria per un uso diverso da quello per il quale era stato concepito, ma come una serie integrata di azioni finalizzate alla creazione di un organismo edilizio per il quale l’organizzazione delle unità abitative, i caratteri architettonici e costruttivi specifici (stratigrafie involucro esterno), l’articolazione degli spazi pertinenziali sono stati pensati secondo criteri atti a perseguire i seguenti obiettivi: edilizia sostenibile, adeguamento strutturale, architettura residenziale e mix funzionale, introspezione, livelli di individualità e socialità.
Gli appartamenti non hanno mai un affaccio diretto esterno, ma sempre filtrato da logge e patio 'bio-climatici' opportunamente schermati negli esterni e da logge a patio aperti nella corte interna, che connotano in entrambe i casi fortemente i prospetti.
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