Da una attenta
lettura della delibera relativa all’acquisto dei terreni in contrada Pace, che
tanto ha suscitato attenzione, emerge che l'acquisizione dell'area sarà
subordinata all'autorizzazione e al finanziamento del Commissario Straordinario
per la Ricostruzione; la scelta dunque, sembrerebbe non comportare un ulteriore
dispendio di denaro per le casse dell’Ente.
Il sindaco
Pezzanesi, nei giorni successivi alla giunta, ha poi precisato che l'acquisto
del terreno sul quale edificare la nuova sede dei plessi scolastici, sarà solo
uno dei tanti interventi proposti tramite lo strumento del Programma
Straordinario di Ricostruzione, definito dal D.L. n. 123 del 24 ottobre 2020 e
disciplinato dalle linee guida contenute nell’OCSR n. 107.
Proprio la
suddetta ordinanza, all'art. 2, comma 6, prevede: "Nell’elaborazione della
proposta di P.S.R. di cui al comma 1, i Comuni adottano le opportune forme di
partecipazione delle comunità, oltre a quelle già previste dalla legge 241/1990
e dall’Ordinanza n. 36/2017, anche attraverso l’udienza pubblica, in coerenza
con le Linee Guida allegate alla presente ordinanza".
Alla luce di
quanto sopra citato, appare chiaro che il problema effettivo non è
esclusivamente "il fatto contingente", ossia la stipula di un
contratto preliminare di acquisto: la questione è decisamente più ampia, e
riguarda la totale assenza di coinvolgimento della cittadinanza nella redazione
di proposta di PSR; i tolentinati sono stati, almeno fino ad ora, completamente
esclusi dai lavori in corso, mentre da ordinanza avrebbero dovuto essere tra i
primi soggetti ad essere interpellati.
Ci si sorprende anche perché uno dei punti uno dei punti cruciali del PSR al quale si fa riferimento, è proprio lo spostamento delle scuole dal centro storico, una questione ampiamente dibattuta e una scelta per nulla condivisa all’unanimità dai tolentinati; inoltre il trasferimento delle scuole costituisce un’azione cruciale, capace di incidere sul tessuto urbano a 360°, e quindi, a maggior ragione, sarebbe stata necessaria una condivisione coi cittadini fin da principio.
Il fatto che una decisione del genere, così cruciale, sia piovuta
dall’alto senza contraddittorio con i cittadini e il considerevole numero di
contrari all’iniziativa (non bisogna dimenticare, a tal proposito, i cospicui
sforzi del Comitato Don Bosco), stride con l’ottica di partecipazione nella
quale sono stati impostati i PSR. Manca qualsiasi forma di condivisione degli
intenti, gli stessi progetti, per quanto ormai assodati, non vengono comunque
condivisi, dando solo delle indicazioni nebulose (ne è un esempio il costante
riferimento a “sedi distaccate in centro”, senza però fornire delucidazioni su
come nel concreto ciò dovrebbe avvenire).
Ci si domanda
per quale ragione molti altri comuni del Cratere abbiano predisposto azioni di
coinvolgimento della cittadinanza fin dalle fasi embrionali della proposta di
PSR, mentre a Tolentino, allo stato attuale, i cittadini non siano ancora stati
chiamati in causa. Ciò che ci si augura è che, nelle successive fasi di lavoro,
nella quale probabilmente l'amministrazione verrà anche affiancata da tecnici
esterni incaricati della stesura del Programma, e dunque disporrà di maggiori
forze ed energie, possa ovviare alle mancanze evidenziate e consentire ai
tolentinati di essere parte attiva in un'azione cruciale per la ricostruzione
della città.
Silvia
Scoppolini - Città in Comune
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