Venerdì 9
aprile nel calendario liturgico si ricorda il beato Tommaso da Tolentino, il francescano
morto martire nel 1321 in India mentre stava compiendo un viaggio per
raggiungere come missionario la Cina.
La
commemorazione liturgica assume quest’anno un particolare significato in quanto
si tratta del 700° anniversario del martirio del frate minore Tommaso da
Tolentino: una ricorrenza importante con la pubblicazione (da aprile sarà
reperibile presso: Cartolibreria ‘Filelfo’
in piazza della Libertà, ‘La Bottega del Libro’ in via della Pace, Cartoleria ‘Mafalda’
in viale G. Benadduci, Libreria ‘Mondadori Book Store’ c/o il centro
commerciale in zona Pace) del libro ‘Tommaso da Tolentino, storia di un
francescano’, curato da Paolo Cicconofri e Carlo Vurachi, con la partecipazione
del tolentinate Franco Casadidio, il quale ricorda come la vita del Beato sia
stata davvero un’avventura e il suo martirio, avvenuto all’alba del 9 aprile
1321 a Thane, pose fine ad ‘un’esistenza intensa ed attiva come poche’.
Coevo di San
Nicola da Tolentino (entrambi nacquero alla metà del XIII secolo) di Tommaso si
hanno notizie a partire dal 1273, vigilia del secondo Concilio di Lione, quando
ormai diciottenne il giovane frate si schiera in difesa della povertà assoluta,
seguendo il rigore di altri suoi confratelli marchigiani, quali Pietro da
Treia, Corrado da Offida e Pietro da Fossombrone, più conosciuto con il nome di
Angelo Clareno, fondatore dei ‘Fraticielli’.
Per questa sua
ferrea coerenza con la povertà assoluta, Tommaso fu anche imprigionato e,
secondo gli autori del libro, sarebbe stato per alcuni anni rinchiuso nei
sotterranei del convento di Forano, nei pressi di Appignano. Liberato per
intervento del Ministro generale dei Frati Minori, Raimondo Gauffridi, fra
Tommaso iniziò nel 1290 la sua vita missionaria. In un primo tempo nel regno
armeno di Cilicia (attuale Turchia meridionale), poi dal 1303 a Tabriz, nella
Tartaria persiana, oggi Iran. Qui rimase fino al 1320, quando gli fu ordinato
di raggiungere la missione del vescovo francescano, mons. Giovanni da
Montecorvino, in Cina.
In Cina però
non arrivarono mai poiché durante il viaggio in mare furono costretti a
sbarcare in India, in un piccolo arcipelago che ora è terraferma. Nella città
di Thana, Tommaso e i suoi compagni di viaggio furono uccisi per aver predicato
la fede cristiana.
Il martirio di
Tommaso e dei suoi confratelli sarà scoperto da un altro missionario, il beato
Odorico da Pordenone, che nel suo viaggio verso la Cina si fermò anche lui a
Thana. Odorico riesumò i resti dei tre martiri, trasportandoli in Cina dove
furono sepolti a Zaitun.
Nel 1914, il
culto del Beato Tommaso è stato inserito alla data del 9 di aprile nel
calendario liturgico della Diocesi di Tolentino e nei calendari liturgici
dell’Arcidiocesi di Goa e della Diocesi di Damão in India, dove la memoria di
Tommaso e degli altri martiri francescano era sopravvissuta per secoli.
Tra Tolentino
e la lontana città di Thane si è venuto così a stabilire un legame, che si è
manifestato nel 1964 con la visita del vescovo di Macerata, mons. Silvio
Cassulo, a Thane nei luoghi del martirio, e, nel novembre dell’anno successivo,
con il pellegrinaggio dei Vescovi indiani (presenti a Roma per il Concilio
Vaticano II), guidati dall’arcivescovo di Bombay, card. Valerian Gracias, a
Tolentino.
I
festeggiamenti del 7^ centenario si apriranno presso l’Abbadia di Fiastra
venerdì 9 aprile con una concelebrazione eucaristica e si concluderanno ad
ottobre con un convegno internazionale. Nel frattempo l’arcivescovo di Bombay,
card. Oswald Gracias, ha fatto pervenire un messaggio, in cui ha manifestato il
desiderio di partecipare alle celebrazioni: “Sarei felice di inviare un
delegato a Tolentino il 9 aprile 2021. Ma a causa della pandemia il movimento è
limitato. Se a causa delle benedizioni di Dio tutto dovesse essere sotto
controllo, potremmo riconsiderare questo. Terrò a mente il tuo invito”.
(Foto: Comitato per le celebrazioni in memoria del beato Tommaso da Tolentino)
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