Al termine di un anno che è stato particolarmente
ricco di ‘straordinarie’ opportunità spirituali desidero esprimere il commosso
ringraziamento alle famiglie e ai fedeli che hanno raggiunto i centri
marchigiani dove la liturgia dei nostri padri (la cosiddetta ‘messa in latino’) viene celebrata per la gloria di Dio
per la nostra santificazione.
Una ‘carovana’ di migranti liturgici marchigiani (ma anche da fuori regione) che ha testimoniato la propria fedeltà e devozione con il sacrificio, anche organizzativo ed economico, nel pieno rispetto delle disposizioni straordinariamente adottate per isolare il terribile mostro pandemico. Fedeli, per lo più di giovane età, che, ad imitazione di tutti i santi della storia della chiesa, non hanno sacrificato agli idoli e soprattutto non hanno tributato, indebitamente, a Cesare quello che appartiene a Dio.
In questo tempo segnato dalla terribile pandemia del coronavirus è stato avvilente aver appreso dai media che alcuni politici hanno ironizzato sull’orario della Santa Messa della Mezzanotte di Natale stante il coprifuoco disposto dall’autorità pubblica.
La storia insegna che i rivoluzionari hanno sbeffeggiato e combattuto le tradizioni religiose, tanto care al popolo: fa parte della strategia del caos sovversivo ma che nella situazione può solo aumentare pericolosamente lo stato ansiogeno che non giova a nessuno.
I fedeli ‘tradizionali’ marchigiani legati alla liturgia dei padri, attualmente disciplinata dal Motu Proprio Summorum Pontificum, si vantano di non disporre di alcun ‘spazio pubblicitario’ ma, anche nelle due fasi della terribile epidemia del coronavirus, hanno dimostrato un’ammirevole coesione fraterna facendo aumentare considerevolmente le richieste delle celebrazioni nell’antico rito della Chiesa (messa in latino) e conseguentemente i centri di irradiazione liturgica nel territorio regionale ( di cui uno a confine fra Marche ed Abruzzo).
Al santo Bambino, il solo salvatore dell’umanità, pur consapevoli delle nostre indegnità e mancanze, offriremo anche quest’anno il meglio della tradizione bimillenaria della Chiesa Cattolica: la preghiera dei padri nella fede, la musica sacra e il canto gregoriano: ai coetus fidelium si affiancano infatti cantori, organisti e i curatori degli addobbi e del decoro liturgico, realtà affidate alle nuove generazioni per il futuro della nostra bellissima regione che nella Santa Casa di Loreto trova il comune punto di riferimento spirituale. Vergine Lauretana, prega per noi.
Andrea Carradori – Responsabile Regionale ‘Populus
Summorum Pontificum’
Commenti
Posta un commento