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A Tolentino ritorna il dibattito sul forno crematorio

 


A Tolentino si riaccende la battaglia sul ‘forno crematorio’ e dopo l’intervento di Sandro Bisonni interviene il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, ha sottolineato alcune precisazioni: “Apprendiamo dalla stampa della raccolta firme proposta dall’ex consigliere regionale Sandro Bisonni contro la realizzazione di un impianto per la cremazione.

Non ci meraviglia nella maniera più assoluta, perché il signor Bisonni, avvezzo a creare confusione, non si è fatto sfuggire l’occasione di buttare fumo sugli occhi alla cittadinanza, attraverso disinformazione mirata, terrorismo psicologico, materie delicate trattate alla stregua di inceneritori di rifiuti, ne è testimonianza diretta il manifesto di divulgazione della protesta dove appaiono un corpo di fabbriche a schiera e una ciminiera nel cielo, ecco questo rende l’idea della correttezza intellettuale di Bisonni e dei suoi collaboratori”.

Inoltre ha precisato che ancora la decisione non è stata presa: “Intanto precisiamo che non abbiamo realizzato la struttura, stiamo però valutando con grande attenzione la possibilità di istallare nei pressi del nostro Cimitero comunale un impianto di cremazione di ultima generazione che assicuri il pieno rispetto delle normative esistenti e soprattutto dell’ambiente e della salute pubblica. Come abbiamo dimostrato ampiamente in diverse occasioni, basti citare lo spegnimento del termovalorizzatore del Cosmari e la netta contrarietà alla realizzazione di un impianto di incenerimento nella nostra zona industriale, la nostra intenzione è solo ed esclusivamente quella di preservare la salubrità e l’ecosostenibilità del nostro ecosistema, siamo i primi ed è normale ad occuparci della salute pubblica”.

Ed anche il direttivo dell’associazione ‘Città in Comune’ è contrario alla proposta di costruire un forno crematorio in città: “"Ci domandiamo per quale motivo l'amministrazione comunale senta la necessità di costruire, nel nostro territorio, un'opera del genere, vista la bassa fruizione di tale servizio registrata in passato, e a fronte di una legislazione che prevede la costruzione di un forno crematorio solo per grandi necessità e dove ci siano i presupposti”.

Inoltre ‘Città in Comune’ informa i cittadini sulla locazione del forno crematorio: "Ci sentiamo in dovere di allertare i nostri concittadini per la scelta poco attenta e sensibile al futuro della città, che paga già un prezzo altissimo a livello di inquinamento e di cattivi odori causati dal Cosmari, della discarica provinciale e delle troppe aziende che operano, da sempre, a ridosso del centro storico. Il forno crematorio sarà collocato, sì, all'interno dell’area cimiteriale ma non si può trascurare l'estrema vicinanza di abitazioni, di un campo sportivo molto frequentato, di attività commerciali e di campi coltivati".

E concludono chiedendo all’amministrazione comunale il coinvolgimento dei cittadini: “Evidenziamo, inoltre, la necessità di un diretto coinvolgimento della cittadinanza attraverso una adeguata campagna informativa favorendo, in questo modo, un dibattito il più possibile partecipato attorno ad una scelta che inciderà pesantemente sulla qualità della vita: durante la cremazione, infatti, nei forni si ha produzione di inquinanti atmosferici quali monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Possono aggiungersi, inoltre, emissioni di mercurio (dall’amalgama presente nelle otturazioni dentarie), zinco (specialmente nel caso delle cremazione di tombe estumulate), diossine-furani e IPA”.

 

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