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Forno crematorio a Tolentino: Bisonni interroga la Regione


Il capogruppo dei Verdi intende sapere se la Regione è stata coinvolta dal Comune e se sia stato elaborato un Piano di Coordinamento per la messa in essere di questi impianti. Espressa preoccupazione per i risvolti di carattere ambientale e sanitario.

La Regione è stata coinvolta dal Comune di Tolentino in merito alla realizzazione di un impianto di cremazione? E’ il quesito posto dal capogruppo dei Verdi, Sandro Bisonni, attraverso un’interrogazione dove si chiede anche di sapere se sia stato elaborato un Piano regionale di Coordinamento per la messa in essere di questi stessi impianti ed eventualmente se siano stati individuati i siti destinati all’ utilizzo specifico.

L’atto si sofferma in particolare su quanto sta accadendo a Tolentino, evidenziando che la Giunta comunale ha deliberato l’avvio delle procedure per la realizzazione di un impianto di cremazione mediante il ricorso al partenariato pubblico – privato:

“Tolentino insiste su un territorio – spiega Bisonni – che registra considerevoli pressioni ambientali, considerata la presenza di una discarica e di numerosi attività, alcune delle quali non salubri. La possibile realizzazione di un forno crematorio sta determinando forte preoccupazione tra i cittadini, che si dicono preoccupati per i possibili impatti”, difatti in questo genere di impianti non è rara la produzione di inquinanti atmosferici molto pericolosi quali, diossine - furani e IPA.

Come specificato nell’interrogazione, il territorio regionale annovera tre impianti ubicati rispettivamente ad Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fano. In tal senso, il capogruppo dei Verdi sottolinea che su questa tematica alcune Regioni hanno già da tempo adottato adeguati strumenti di pianificazione e ricorda che l’assessore regionale competente in materia ha già dichiarato che gli impianti di cremazione presenti nelle Marche “sembrano rispondere al fabbisogno regionale non essendo mai pervenute segnalazioni relative a carenze e/o liste d'attesa”.

Secondo Bisonni quindi la scelta di Pezzanesi, che a parole si dice contrario agli inceneritori ma che nelle sedi istituzionali per il tramite della sua Giunta approva atti come questo, è in contrasto con le sue stesse esternazioni pubbliche e la realizzazione di un quarto impianto, visto anche quanto affermato dall'Assessore regionale competente in materia, “non appare né necessaria, né giustificata”.

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