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Coronavirus: 94 persone in isolamento nelle Marche


Nell'ordinanza con cui il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha disposto la chiusura di scuole e musei nonché la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche sino alla mezzanotte di sabato 29 febbraio, è stato diramato anche l'aggiornamento sui casi positivi da Coronavirus nel territorio marchigiano. 

Il primo caso accertato risale al 25 febbraio, nella Provincia di Pesaro-Urbino ed è l'unico confermato dall'Istituto Superiore di Sanità. Il 26 febbraio si sono si sono verificati altri 2 casi positivi da malattia infettiva COVID-19, sempre nella Provincia di Pesaro-Urbino, in attesa di conferma. 

Nella giornata di oggi (27 febbraio) si registrano altri tre casi, sempre in attesa di conferma dall'Istituto Superiore di Sanità. Dei 6 pazienti positivi, due risultano ricoverati in Rianimazione. Inoltre, sono state messe in isolamento domiciliare fiduciario ben 94 persone di cui 34 sintomatici distribuiti nelle Provincie come di seguito: 41 nella Provincia di Pesaro-Urbino, 20 nella Provincia di Ancona, 17 nella Provincia di Macerata, 5 nella Provincia di Fermo ed 11 nella Provincia di Ascoli Piceno.


Si ritiene che i coronavirus causino una percentuale significativa di tutti i raffreddori comuni negli adulti e nei bambini. I sintomi che si riscontrano più frequentemente sono febbre e adenoidite acuta con maggior incidenza durante l’inverno e l’inizio della primavera. 

In molti casi i coronavirus possono causare polmonite, polmonite virale diretta o polmonite batterica secondaria; inoltre possono portare anche allo sviluppo di bronchite, bronchite virale diretta o bronchite batterica secondari.

Le riviste scientifiche Science e Nature hanno raccolto i pareri di virologi ed epidemiologi, molti dei quali parlano di una nuova fase dell’epidemia in cui difficilmente potremo evitare una diffusione su larga scala: “Tutti probabilmente no, ma se, come stiamo vedendo, la diffusione del virus non si estinguerà a livello mondiale, Sars-CoV-2 potrà diventare endemico, cioé circolerà nella popolazione e dovremo farci i conti ad ogni stagione, come succede con l’influenza e i raffreddori. E’ difficile credere che un virus così contagioso possa sparire da solo”, prevede Pierluigi Lopalco, professore di Igiene all’Università di Pisa. 

Covid-19, è bene ricordare che a livello internazionale, nell’80-90% dei casi si manifesta con sintomi lievi, simili all’influenza; nel 15% dei casi è richiesta un’ospedalizzazione mentre tra 4-5% dei casi è indispensabile la terapia intensiva. 

Tuttavia dagli ultimi dati diffusi dalla Regione Lombardia emerge un rapido incremento delle ospedalizzazioni e di situazioni particolarmente gravi. Quel che preoccupa è piuttosto che la popolazione italiana, a differenza di quella cinese, ha un’età media più elevata: ci sono molti anziani, più suscettibili alla nuova malattia.
 

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