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Droni e Agricoltura di precisione. La S.F.I.D.A. Ridurre gli impatti ambientali dei sistemi produttivi

Il prossimo 30 novembre, alle 9.30, all’Aula verde di Abbadia di Fiastra, a Tolentino, si terrà un convegno per la presentazione del progetto S.F.I.D.A., Smart Farming: Innovare con i Droni l’Ambiente. E' un progetto innovativo finanziato con i fondi del Piano di sviluppo rurale della Regione Marche, Mis 16.1, che prevede il coinvolgimento di più partner: l’azienda agricola Andrea Passacantando di Tolentino come capofila; l’Assam, Agenzia per i servizi nel settore agroalimentare delle Marche; l’Unicam, Università degli studi di Camerino; l’Unimc, Università degli studi di Macerata; l’Agenzia di sviluppo rurale di Ancona; l’Ampo, Associazione marchigiana produttori olivicoli.

“Sfida” è un progetto pilota, il primo in Italia che ha l’obbiettivo di realizzare un sistema di irrorazione aerea sopra chioma di prodotti biologici per la lotta contro le patologie di impianti specializzati con l’utilizzo di droni.

Il programma del convegno prevede l’intervento dei partner del gruppo operativo, di Andrea Bordoni della Regione Marche sull’importanza dell’innovazione e della collaborazione tra gruppi operativi; Andrea Passacantando, titolare dell’azienda agricola capofila su come è nata l’idea; Sandro Nardi dell’Assam Marche sulle strategie di difesa della mosca dell’olivo; Antonietta La Terza, docente dell'Unicam su “Biodiversità e bioindicazione per valutare la salute del suolo agrario: applicazione nel progetto SFIDA”; Pamela Lattanzi, docente dell'Unimc sugli aspetti giuridici dell’impiego dei droni in agricoltura; Stefano Spalletti, docente dell'Unimc su “Progetto SFIDA: la valutazione degli impatti economico finanziari per le aziende agricole coinvolte.

Saranno esposti i droni che verranno utilizzati con professionisti, tecnici e gruppo operativo: Amleto Fioretti, agronomo e coordinatore del progetto; Tommaso De Silvestro, geologo e pilota droni; Francesco Allegrini, progettazione e realizzazione prototipi droni, Attilio Giampieri, perito agrario sostenibilità ambientale. Il convegno sarà moderato da Giovanni Bernardini, presidente di Copagri Marche. L'evento è valido ai fini della formazione continua obbligatoria per gli agronomi, agrotecnici, periti agrari.

Il settore agricolo si trova davanti ad una sfida sempre più complessa e incalzante, quella di coniugare il bisogno di aumentare la produzione alimentare, migliorandone la sicurezza e la qualità, anche sotto il profilo nutrizionale, con la necessità di garantire, al contempo, la salvaguardia del suolo e dell’ambiente, la conservazione della biodiversità, la tutela delle acque, e non da ultimo il miglioramento della qualità del lavoro degli operatori.

L’agricoltura di precisione, rendendo possibile produrre con una efficienza crescente e con impatti ambientali sempre minori, è una risposta ottimale a tale sfida. Grazie all’impiego delle tecnologie digitali, è possibile con sempre maggiore accuratezza, monitorare e controllare un appezzamento di terreno più in dettaglio e di intervenire solo dove e quando necessario e opportuno, con un amento delle rese e risparmio considerevole dei fattori produttivi (semi, fertilizzanti, acqua, suolo, fitofarmaci, carburanti, ecc..), di tempo, di fatica, (fisica e mentale) e con benefici che superano il singolo contesto aziendale e investono l’intera società.

Il nuovo modello agricolo richiesto ad alta voce dalla società necessita del miglioramento dell’ambiente inteso come fattore di produzione deteriorabile e limitato, sostenibilità ambientale e la riduzione degli sprechi con l’introduzione di strumenti e forme organizzative nuove, sostenibilità economica. Inevitabilmente l’azienda agricola deve utilizzare strumenti e organizzazioni gestionali innovativi in grado di ridurre gli effetti negativi sull’ambiente e i costi di esercizio che erodono il reddito degli imprenditori agricoli.

A tal fine, le nuove tecnologie digitali connesse con la sensoristica, l’automazione, la raccolta e la gestione di enormi quantità di dati colturali e di campo saranno uno strumento essenziale per affrontare e vincere la sfida sopra indicata. Le nuove scienze tecnologiche potranno consentire di sviluppare pratiche di coltivazione, di produzione e di allevamento adattate alle esigenze e ai bisogni di ogni singolo individuo, pianta o capo animale, ottimizzando l’uso degli apporti e dei trattamenti. Intervenendo in modo differenziato e mirato – se, quanto e quando occorre – si ottengono molteplici risultati sul piano ambientale, economico e produttivo.

Ridurre e ottimizzare gli input in funzione dei reali fabbisogni, da un lato contiene i costi aziendali e i rischi di dispersione nell’ambiente, dall’altro garantisce una migliore efficienza e qualità delle produzioni, prevenendo gli inconvenienti e i problemi fitosanitari che possono insorgere quando si da troppo o troppo poco nei momenti sbagliati.

Il progetto presentato introduce una innovazione tecnologica e organizzativa nell’ambito del settore agricolo marchigiano al fine di combattere le patologie degli impianti specializzati (frutteti, oliveti, vigneti) in modo alternativo al tradizionale utilizzando un Sistema aereo a pilotaggio remoto, Sapr, per effettuare irrorazioni direttamente dall’alto sulla chioma stessa, laddove, finora tali operazioni sono state effettuate solo dal basso, a piedi o da mezzi agricoli.

Si intende raggiungere l’obiettivo previsto tramite un prototipo da progettare, realizzare e testare in campo costituito da un sistema meccanico, da software e hardware, per lo specifico predisposti e studiati. L’obiettivo sarà quello di poter effettuare un intervento di “irrorazione aerea di prodotti biologici sopra chioma” evitando una serie di problematiche ambientali come l’uso di fitofarmaci, lo spreco delle risorse idriche, il problema della deriva nel caso in cui si utilizzino sistemi tradizionali di irrorazione dal basso, il compattamento del terreno nel caso di uso di attrezzature pesanti o trainanti.

Al fine di testare dettagliatamente il prototipo che verrà realizzato e progettato in tutte le sue componenti, il G.O. effettuerà verifiche su oliveti biologici. Difatti l’olivo rappresenta una delle coltivazioni maggiormente sviluppate nella Regione Marche e inoltre il suo sesto di impianto consente ai progettisti di testare e tarare l’apparecchio su una tipologia standard di sesto di impianto.

Inoltre su tale coltura, che ha avuto problemi non indifferenti, con la mosca dell’olivo arrivando a ridurre il raccolto anche dell’80%, è possibile utilizzare un prodotto biologico in commercio, Spintor Fly, con un basso dosaggio per ettaro. La SFIDA successiva alla presente sperimentazione riguarderà l’uso del sistema di irrorazione aerea su altre tipologie di piante come i frutteti, i vigneti e anche sui seminativi.

Carla Passacantando


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