La Commissione Sanità in Regione ha concluso cinque mesi di intenso
lavoro di audizioni sul nuovo Piano Socio-Sanitario grazie anche alle
accelerazioni e alla determinazione del suo presidente, dott. Fabrizio
Volpini. Il sistema dei piani generalisti ha perso molto il significato
che avevano negli anni ’70 quando la programmazione divenne di moda e,
soprattutto, c’erano soldi da spendere. Oggi siamo schiacciati sulla
gestione ordinaria e sull’emergenza e siamo governati dalla legislazione
nazionale che impone scelte anche minute, per esempio sulla chiusura
dei Punti Nascita o sulla concentrazione dei servizi ospedalieri.
Se
tutto questo è vero è necessario cambiare lo stile della
programmazione: bisogna stare sui criteri di carattere generale, ma fare
anche uno sforzo di fantasia e cercare di guardare almeno al prossimo
decennio partendo sempre e comunque da esigenze concrete.
La prima di queste ci porta a prestare particolare attenzione sulla
partecipazione, responsabilità di governo e trasparenza delle azioni che
vengono adottate nel merito. “Io ritengo, dichiara Luca Marconi,
capogruppo in Consiglio Regionale per i Popolari Marche – UdC, che sia
necessario, per esempio, che il bilancio della Sanità sia approvato con
atto amministrativo e di programmazione da parte del Consiglio regionale
perché sia il più partecipato e conosciuto possibile. L’atto, anzi,
dovrà riportare anche la specifica articolazione del bilancio sia delle
Aziende ospedaliere che dell’Asur”.
Attualmente il Consiglio Regionale vede solo una cifra di circa tre miliardi di entrate e in uscita, quindi non ha alcun potere o responsabilità sulle decisioni che riguardano la sanità.
Per
Marconi è importante anche che la Conferenza dei Sindaci di Area Vasta
sia un organismo di effettiva e concreta presenza: “sia convocata almeno
cinque volte l’anno, propone Marconi, per la rendicontazione
dell’attività svolta nell’Area, per l’esame di proposte di competenza
della Giunta e del Consiglio Regionale, per la presa visione del
bilancio dell’Area Vasta e l’espressione di pareri obbligatori sulle
principali materie di programmazione da individuare con legge”.
I
cittadini devono avere, infine, prosegue Marconi, l’accesso diretto
alle informazioni in via telematica di tutte le attività sanitarie e
dell’erogazione dei servizi anche attraverso il rafforzamento dei Punti
Unici di Accesso (PUA) con l’utilizzo di personale in pensione e di alta
professionalità capace di orientare gli utenti e di dialogare con le
strutture e il personale socio-sanitario, come già si sta facendo nella
sua città di Recanati.
Attualmente il Consiglio Regionale vede solo una cifra di circa tre miliardi di entrate e in uscita, quindi non ha alcun potere o responsabilità sulle decisioni che riguardano la sanità.
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