Il 2019 mobilita l’arte umoristica nazionale e internazionale per
celebrare la 30° edizione del concorso della Biennale Internazionale
dell’Umorismo nell’Arte a Tolentino con grandissime novità, come ha
sottolineato il sindaco Giuseppe Pezzanesi:
“Alla cultura chiediamo di
contribuire alla ripartenza. Per questo riproponiamo con forza la Biennale
2019, eccellenza internazionale che contraddistingue il nostro territorio. Oggi
siamo felici di annunciare che tutte le iniziative legate alla Biennale e al
festival dell’umorismo si svolgeranno nel centro storico di Tolentino in
alternanza al mitico Castello della Rancia.
La Biennale ha un valore culturale
e turistico incredibile e per questo continueremo a lavorare nella direzione
che i risultati di questi anni ci hanno indicato. La riqualificazione e
valorizzazione del Centro storico cittadino passa anche attraverso l’ideazione
di nuovi appuntamenti in grado di sviluppare, caratterizzare e potenziare
l’antico spazio urbano”.
Infatti l’Amministrazione del Comune di Tolentino, in
occasione del trentesimo anniversario del concorso, ha deciso di spostare a
novembre e nel centro storico cittadino il tradizionale festival ‘Biumor’ che
ogni anno l’associazione Popsophia realizzava alla fine dell’estate.
L’assessore alla cultura, Silvia Tatò, ha spiegato il motivo dello spostamento:
“Con il 2019 l’edizione del festival della filosofia dell’umorismo approda in
centro città. Lavoriamo per costruire un piccolo miracolo organizzativo e
culturale di cui andare fieri. Le serate di Biumor nel mese di novembre siamo
certi avranno più che mai il giusto riscontro di pubblico e risonanza
mediatica, per portare l’attenzione sulla vita culturale della nostra città.
Le
difficoltà del centro storico ci hanno visti impegnati ancor di più del solito
e stiamo lavorando per costruire un programma innovativo con grandi ospiti e
grandi spettacoli musicali dedicati alla filosofia dell’umorismo”. Il trentennale
e la sesta edizione di Biumor saranno indimenticabili occasioni per ribadire
l’importanza della cultura e dello spettacolo a Tolentino”.
Infatti la finalità
dello spostamento è quella di avviare un processo virtuoso di miglioramento
diffuso del tessuto urbano, con una proposta progettuale in grado, da una
parte, di valorizzare la memoria storica del museo dell’Umorismo e di
immergerci nel centro storico, attualizzandolo attraverso l’inserimento di
eventi di incontro e scambio culturale, dall’altra di arricchire la capacità di
attrazione dell'offerta commerciale e di incrementare la vivacità economica
dell’area.
Il vicesindaco Silvia Luconi si è soffermata proprio sul fenomeno
della Biennale e ha provato a tracciare un bilancio di questi anni: “Le giornate
di Biumor e della Biennale a Tolentino sono un’opportunità incredibile di
promozione del territorio. Siamo di fronte ad un bilancio importante di questa
amministrazione. Abbiamo assicurato con meno risorse appuntamenti formidabili
per la cultura nazionale.
Nel 2019 con la trentesima edizione del concorso ci
attende una grande occasione di richiamo esterno attraverso un programma
spettacolare, che solo la Biennale, un’eccellenza tolentinate a livello
internazionale, può assicurare”.
La Biennale del trentennale di questo 2019 ha
scelto di interrogarsi su un argomento forte, una parola d’ordine politicamente
dirompente e culturalmente dominante: ‘l’odio’. Il tema del concorso della
trentesima edizione della biennale dell’umorismo prende di petto un fenomeno
sociale emergente: l’anonimato concesso da internet nella ‘piazza globale’ dove
tutti si sentono autorizzati a parlare su tutto. Uomini e donne di ogni
estrazione e di ogni professione stanno dando vita a “un popolo nel popolo” e
hanno alterato il mondo dei social network in un luogo di odio più che libero
scambio delle idee.
L’universo degli odiatori della Rete degli haters, dei
troll, delle shitstorm e del cyberbullismo fa prosperare in maniera
esponenziale il seme della violenza verbale. La forza dell'insulto si
autoalimenta e ogni conversazione attiva altri odiatori realizzando quella che
viene chiamata echo chamber, l’effetto valanga sulla persona presa di mira.
L’odiatore non ha più ritegno e poco importa se dietro il profilo ingiuriato ci
sia un essere umano in carne e ossa, una persona con una vita vera, una
famiglia vera, amici veri e una sua reputazione, ha sottolineato Evio Hermas
Ercoli, direttore artistico della Biennale:
“Il tema ci costringe a ragionare
criticamente sulla cattiveria presente nella società. Lo fa attraverso
l’umorismo, punto di vista alternativo, esterno e distaccato, che prova a
riflettere sul dilagare della violenza verbale e sulla sua propagazione
nell’era tecnologica. La diffusione di internet ha reso possibile una comunicazione
incessante, che si nutre sui blog, sui forum, nelle chat, sui display degli
smartphone”.
Ed alla fine di novembre al Politeama saranno inaugurate le mostre
del concorso e verranno assegnati i due grandi premi del 2019: il ‘Premio Internazionale
Città di Tolentino’ conferito all’artista che meglio interpreterà il tema
scelto per l’edizione 2019 e il ‘Premio Luigi Mari’, dedicato al ritratto
caricaturale di personaggi illustri.
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